Dati Paese
Capitale: Riad
Popolazione: 35.354.380 (stima al 2022)
Superficie: 2.149.690 km2
Fuso orario: + 2 rispetto all’Italia; +1 quando in Italia vige l’ora legale
Lingue : Arabo, Inglese
Religione: Musulmana. In Arabia Saudita non è permesso pubblicamente il culto di religioni diverse da quella musulmana.
Moneta: Ryal saudita
Prefisso per l’Italia: 0039
Prefisso dall’Italia: 00966
Clima: il clima della costa del Regno sul Mar Rosso (Gedda) è sub-equatoriale: le estati sono calde e umide e gli inverni sono miti, con piogge leggere fra novembre e febbraio. Nella regione centrale (Riad), in estate, la temperatura può superare i 50 gradi C; gli inverni sono brevi, secchi e freddi.
La regione orientale (Dammam, Al Khobar, Al Jubail) ha un elevato tasso di umidità e un clima mite che perdura tutto l’anno, con temperature che superano i 40 gradi C nei periodi più caldi dell’anno.
Numeri Utili
Polizia: 999
Vigili del Fuoco: 998
Pronto soccorso: 997 (Ambulanza – Croce rossa)
Documentazione necessaria all’ingresso nel Paese
Passaporto: Necessario, con una validità residua di almeno sei mesi alla data della partenza.
Viaggi all’estero dei minori: Si prega di consultare l’Approfondimento: “Documenti di viaggio – documenti per viaggi all’estero di minori” di questo sito.
Visto d’ingresso: Per entrare in Arabia Saudita è necessario munirsi preventivamente di visto di ingresso. La rete diplomatico-consolare saudita rilascia diverse tipologie di visti d’ingresso, tra cui: visto per affari, familiari al seguito, transito o pellegrinaggio (Hajj o Umrah). I passeggeri provenienti dall’Italia con ingresso in Arabia Saudita possono transitare nelle aree aeroportuali per un massimo di 96 ore.
Nell’ottobre 2019 le Autorità saudite hanno introdotto la possibilità, per i cittadini di 49 Paesi (tra cui l’Italia), di richiedere il visto di ingresso anche per motivi turistici. Il nuovo visto turistico deve essere richiesto online tramite il sito https://visa.visitsaudi.com. Per il rilascio del visto turistico non è richiesta l’indicazione di un garante (sponsor). Per maggiori informazioni sulle varie tipologie di visto per l’Arabia Saudita si prega di contattare l’Ambasciata saudita a Roma. Fatta eccezione per i visti turistici, il rilascio di un visto di ingresso richiede l’indicazione di un garante (sponsor).
Per lasciare l’Arabia Saudita i residenti devono disporre di visto di uscita o uscita/re-ingresso. Esso non è richiesto ai viaggiatori temporanei e viene apposto su autorizzazione dello sponsor. Ai fini del rilascio dell’exit visa, è necessario che il passaporto conservi almeno 6 mesi di validità residua.
In Arabia Saudita, lo sponsor (che può essere persona fisica o giuridica) è l’unico responsabile della permanenza del lavoratore/visitatore straniero nei confronti delle Autorità locali. L’Ambasciata d’Italia a Riad e il Consolato Generale a Gedda non possono sponsorizzare privati cittadini per l’ottenimento del visto di ingresso. Per qualsiasi problematica. relativa ai visti in entrata e in uscita, è quindi obbligatorio rivolgersi al proprio sponsor per l’assistenza e per le autorizzazioni necessarie.
Si raccomanda di verificare attentamente la scadenza del visto apposto sul passaporto. L’indicazione della scadenza in cifre arabe e secondo il calendario islamico si presta infatti ad errore. Il mancato rispetto della data di scadenza del visto determina l’impossibilità di lasciare il territorio saudita, se non dopo aver pagato una multa e ricevuto la relativa autorizzazione del Ministero dell’Interno saudita.
La doppia cittadinanza
Le autorità saudite non riconoscono la doppia cittadinanza e normalmente ritirano il passaporto italiano dei connazionali che ottengono la nazionalità saudita. Ciò non comporta la perdita della cittadinanza italiana. Gli uffici consolari italiani in Arabia Saudita provvedono di norma al rilascio di un nuovo passaporto ai connazionali ed all’emissione di un visto d’ingresso Schengen di lunga durata sul passaporto saudita degli interessati.
Ad agosto 2019 è stato emanato un decreto reale che modifica l’ordinamento dei documenti di viaggio e quello sullo stato civile. La nuova normativa stabilisce che tutti i cittadini sauditi di età superiore ai 21 anni possono chiedere ed ottenere il rilascio di un passaporto, eliminando la disposizione che prescriveva per le donne la necessaria approvazione del guardiano. E’ stata inoltre eliminata la disposizione che richiedeva l’autorizzazione del guardiano affinché una donna potesse lasciare il Paese. I figli italiani di padre saudita, prima di compiere l’età di 21 anni, possono lasciare il Paese solo se autorizzati dal padre oppure da un familiare autorizzato a ciò.
I rapporti di lavoro
Il contratto di lavoro specifica le ore lavorative giornaliere, i giorni lavorativi settimanali, i giorni festivi, le vacanze ufficiali e regolari. Spesso i passaporti dei residenti, lavoratori nel Paese, sono custoditi dallo sponsor durante il soggiorno; il lavoratore dispone ai fini del proprio riconoscimento del permesso di soggiorno (Iqama).
Il lavoratore non può lasciare il Paese senza il consenso del proprio sponsor che deve a tal fine restituirgli il passaporto e richiedere l’apposito visto di uscita o uscita/re-ingresso. In caso di controversia con il proprio sponsor saudita, in base alla legislazione locale, al lavoratore italiano può essere impedito di lasciare il Paese. Gli uffici consolari italiani nel Regno assistono i lavoratori in caso di difficoltà nel lasciare il paese, fatti salvi gli obblighi contrattuali che essi hanno sottoscritto, ad esempio fornendo una lista di studi legali sauditi di comprovata esperienza nel settore. Ciò premesso, alla luce delle prerogative che la legislazione saudita riconosce allo sponsor, l’autorizzazione all’espatrio interviene di regola solo a seguito della risoluzione della controversia in base alla legge saudita, per via consensuale o giudiziaria.
Formalità valutarie e doganali
Le autorità doganali saudite mantengono un rigoroso controllo sulle importazioni nel paese di articoli proibiti come le bevande alcoliche, le armi, la carne suina ed altri articoli considerati contrari ai principi dell’Islam, tra cui il materiale a carattere pornografico. L’autorità postale e doganale è molto severa nell’applicazione di tale principio e considera pornografia anche le normali pubblicazioni occidentali (settimanali, ecc.) o cataloghi commerciali. Tale materiale può essere pertanto confiscato ed il viaggiatore può essere multato per il possesso.
Le Autorità doganali saudite espletano rigorosi controlli anche sull’importazione di valuta, strumenti monetari, lingotti d’oro, metalli , pietre e gioielli preziosi. I viaggiatori da o verso il Regno devono dichiarare tali merci qualora queste superino il valore di 60.000 Ryal sauditi (circa 13.500 Euro).
Il sistema finanziario e bancario saudita è al livello di quello occidentale.
Il ryal saudita è la moneta nazionale, si divide in cento halalas ed è convertibile in valuta straniera.
La maggior parte delle valute straniere sono convertibili presso le banche commerciali ed i cambiavalute. Le carte di credito di maggiore circolazione nel paese sono: Master Card, American Express, Diners Club e Visa.
Le banche locali sono aperte: dalla domenica al giovedì dalle 9.30 alle 16.30 ed il sabato dalle 8.30 alle 12.00 solo alcune sedi. I cambiavalute sono aperti dalle 8.30 fino a tarda sera.
Sicurezza
La situazione dell’ordine pubblico nel Regno è di regola sotto controllo, anche alla luce dell’efficace monitoraggio delle Forze dell’Ordine locali. Lo stesso vale per fenomeni riconducibili alla criminalità organizzata. Di recente, i casi più significativi di disordini sociali e di perturbazioni dell’ordine pubblico si sono avuti nella provincia orientale, dove è presente una consistente minoranza sciita.
Negli ultimi anni le tradizionali, rigide limitazioni sociali di carattere religioso hanno subìto una rapida evoluzione in senso meno restrittivo, in particolare per quanto riguarda la condizione femminile. Ciò nonostante, la popolazione saudita rimane connotata da un profondo senso religioso: i turisti, in particolare quelli occidentali, sono perciò invitati ad adottare durante la propria permanenza nel Regno una condotta sobria, anche nel vestire, astenendosi da qualsiasi manifestazione (ad esempio, scambio di effusioni in pubblico) che possa urtare le sensibilità locali. Rimangono vietati l’importazione, il commercio e l’uso di bevande alcoliche, con pene particolarmente severe per i trasgressori, nonché la professione in pubblico di fedi diverse dall’Islam (ved. oltre, sezione “normative locali rilevanti”).
Dall’inizio del conflitto in Yemen (gennaio 2015) si verificano ricorrenti lanci di missili sul territorio saudita, in particolare, ma non esclusivamente, nelle regioni meridionali di Asir e Jazan. Tra giugno e agosto 2019 l’aeroporto internazionale di Abha, situato nella provincia occidentale di Asir, e’ stato oggetto di alcuni attacchi tramite droni, mentre il 14 settembre 2019 si è verificato un attacco a due impianti petroliferi dell’azienda saudita Saudi Aramco presso le localita’ di Abqaiq e Khurais, situate entrambe nella provincia orientale del Regno.
Nel novembre 2020 un attacco balistico ha colpito una struttura petrolifera a Gedda.
Il 23 gennaio 2021 la contraerea saudita ha intercettato un drone diretto sulla capitale Riad. Nuovi attacchi diretti verso la capitale e verso la localita’ di Jazan, nel sud-ovest del Paese vicino al confine con lo Yemen, si sono verificati il 26 gennaio ed il 27 febbraio, causando l’interruzione del traffico aereo e la sospensione dell’operativita’ dell’aeroporto internazionale “King Khalid” di Riad. Frequenti lanci missilistici dallo Yemen verso il territorio saudita si sono ripetuti nella seconda metà del 2021, prevalentemente nella regione del Jazan.
Il 20 marzo 2022, un attacco per mezzo di droni rivendicato dal movimento ribelle yemenita Ansar Allah ha colpito un impianto petrolifero nella capitale Riad. Ulteriori attacchi si sono verificati nel mese di marzo ai danni di infrastrutture energetiche saudite: in particolare, il 25 marzo 2022 un deposito di carburante di Saudi Aramco ha preso fuoco dopo essere stato colpito da un attacco missilistico a Gedda, a circa 10 chilometri di distanza dal circuito di Formula 1, dove si svolgeva in contemporanea il Gran Premio di Arabia Saudita.
Le Forze Armate Saudite dispongono di un sistema di difesa dagli attacchi missilistici che ha permesso negli ultimi anni di intercettare numerosi lanci balistici. La “Saudi Civil Defense” ha messo a punto dei sistemi di allerta (sirene), sottoposti a test a cadenza regolare. In caso di allarme si invita a rimanere all’interno degli edifici (lontano dai vetri) e a monitorare le istruzioni diffuse sui media dalle Autorita’ locali.
Il perdurare delle tensioni nel Golfo Persico non consente di escludere l’eventualita’ di azioni ostili, anche nei confronti di infrastrutture ed altri potenziali obiettivi sensibili. Si raccomanda pertanto di mantenersi informati sugli sviluppi regionali e di seguire eventuali specifiche indicazioni delle Autorita’ locali.
Rischio terrorismo
L’azione del Governo saudita contro il fenomeno terroristico si è sinora dimostrata efficace, sia sul piano della repressione (sventato imminente attacco alla Grande Moschea di Mecca in occasione dell’ultimo venerdì di Ramadan 2017), sia su quello delle misure volte a fronteggiare la radicalizzazione e a prevenire il reclutamento. Ciò nonostante, attentati di natura terroristica, anche diretti contro stranieri, si verificano occasionalmente: ad esempio, l’11 novembre 2020, nel corso di una cerimonia commemorativa presso il cimitero non islamico di Gedda, si è verificata l’esplosione di un ordigno che ha causato diversi feriti.
Le Autorità locali mantengono comunque l’allerta in tutto il Paese e frequenti controlli di sicurezza, adottando misure considerate opportune nei luoghi ritenuti “sensibili” e potenzialmente obiettivo di nuovi attacchi terroristici, come aeroporti, grandi centri commerciali e, in generale, luoghi ad elevata frequentazione, a Riad e negli altri centri urbani del Paese.
Le infrastrutture dei settori dell’energia e del petrolchimico sono state in passato oggetto di azioni ostili, e continuano a costituire potenziali obiettivi. Non si può pertanto escludere il ripetersi di attentati, anche diretti contro gli stranieri.
Aree di particolare cautela
Si raccomanda di non recarsi nella zona di confine tra Arabia Saudita e Yemen.
Si sconsiglia inoltre di recarsi nelle Province di Jizan, Asir e Najran, salvo in casi di assoluta necessità. Le zone meridionali di Najran e Jizan e le città di Khamis Mushait e Dharan Al Janub, nella provincia di Asir, sono oggetto di frequenti colpi di mortaio e lanci di missili scud, che hanno causato vittime.
Ulteriori rischi per l’ordine pubblico e la sicurezza sono presenti sia nelle zone di confine tra l’Arabia Saudita, l’Iraq e il Bahrein, sia nelle regioni prevalentemente abitate da comunità sciite, come l’area di Qatif.
A partire dal 21 novembre 2015, le Autorità saudite hanno vietato l’accesso a tutta l’area distante 20 km dal confine settentrionale del Paese e, nella provincia orientale, all’area che va dal confine fino alle località di Hafar Al Batin e Khafji. Il divieto è segnalato nei tratti stradali con maggiore percorrenza di automobili.
Avvertenze
Si consiglia ai connazionali presenti a qualsiasi titolo in Arabia Saudita di:
– registrare i dati relativi al viaggio su DOVESIAMONELMONDO e mantenersi costantemente in contatto con l’Ambasciata d’Italia a Riad o il Consolato Generale d’Italia a Gedda;
– seguire le raccomandazioni dell’Ambasciata d’Italia a Riad riportate sul sito web www.ambriad.esteri.it;
– tenere alta la soglia di attenzione, adottare ogni necessaria precauzione, e mantenere un basso profilo nello svolgimento delle attività professionali, sociali o familiari;
– esercitare la massima cautela negli spostamenti, e evitare luoghi particolarmente affollati;
– evitare le immediate vicinanze delle moschee, in particolare durante i venerdì di preghiera e nei fine settimana, in occasione di manifestazioni e festività religiose, incluso l’intero periodo del Ramadan;.
– tenersi regolarmente informati sulla situazione di sicurezza nel Paese consultando il presente sito e sui media locali ed internazionali;
– evitare zone meno controllate, aree del paese più remote o isolate, strade poco illuminate, quartieri popolari o centri commerciali troppo periferici, zone non coperte da rete telefonica;
– evitare le regioni in cui sono concentrate le infrastrutture dei settori dell’energia e del petrolchimico;
– segnalare immediatamente agli uffici consolari italiani l’eventuale smarrimento del passaporto;
– disporre sempre di un telefono cellulare e tenerlo acceso restando reperibili H24, anche la notte;
– esercitare la massima vigilanza all’uscita e al rientro a casa e all’entrata e all’uscita dal lavoro;
– non lasciare mai l’autovettura aperta o incustodita, controllarne l’interno, l’esterno e la parte sottostante prima di entrarvi e chiudere le porte ed i finestrini una volta a bordo;
– evitare, per quanto possibile, di rimanere bloccati tra altre autovetture, controllando gli specchietti retrovisori, lasciando spazio tra sé e la vettura che precede ed individuando una traiettoria di fuga se costretti alla sosta nel traffico e ai semafori;
– non esitare a cambiare alloggio se si sono riscontrate insufficienti condizioni di sicurezza;
– attenersi scrupolosamente alle leggi, alle usanze vigenti e al rigoroso rispetto della sensibilità locale.
Normative locali rilevanti
L’Islam e la legge islamica influenzano molti aspetti della vita in Arabia Saudita: va pertanto tenuto presente che alcuni comportamenti considerati normali in occidente o in altri Paesi possono costituire una grave offesa ai costumi e alle usanze saudite e, in alcuni casi, veri e propri reati perseguiti dalla legge con particolare severità.
Sono vietati e severamente puniti l’importazione, la produzione, il possesso ed il consumo di bevande alcoliche, l’uso e il traffico di droga, il possesso di materiale pornografico (incluso riviste o cataloghi commerciali), l’omosessualità, la molestia sessuale, la promiscuità, la pedofilia.
Le pene sono particolarmente gravi e possono includere la mutilazione, la fustigazione in pubblico, l’espulsione dal paese e la pena di morte (in particolare per il traffico di droga, l’omosessualità, la molestia sessuale, ecc.).
Coloro che commettono all’estero reati contro i minori (abusi sessuali, sfruttamento, prostituzione) vengono perseguiti al loro rientro in Italia sulla base delle leggi in vigore nel nostro Paese.
Durante le indagini, i sospettati sono il più delle volte trattenuti senza assistenza legale e con limitato accesso all’assistenza consolare. Lo spazio d’azione e intervento degli uffici consolari è molto limitato.
Non sono ammesse critiche contro la religione islamica, l’apparato religioso e la casa Reale.
La pratica in pubblico di culti diversi da quello musulmano e il proselitismo sono reati perseguiti con severità. L’apostasia è punibile con la morte del musulmano convertito. I simboli legati ad altre religioni come crocifissi, Bibbia, ma anche oggetti che possono ritenersi legati alla “magia nera” (pratica punita dalla legge) sono considerati illegali in pubblico e generalmente le Autorità di frontiera ne impediscono l’importazione. Nella pratica è tollerato il culto di altre religioni in privato.
L’accesso alle città sante di Mecca e Medina è permesso solo ai musulmani.
Gli usi locali prevedono che gli uomini indossino il thobe (tunica bianca) e il guthra (copricapo tradizionale), e che le donne indossino il velo e l’abaya (una sorta di tunica che si porta sopra gli abiti). Gli stranieri possono vestire liberamente ma è richiesto l’utilizzo di un abbigliamento rispettoso (si consiglia ad esempio di coprire spalle e ginocchia ed evitare vestiti molto aderenti).
La maggior parte dei locali pubblici (caffe’, ristoranti, cinema, stadi) era fino a poco tempo fa divisa in due sezioni: la sezione “family”, (ovvero aperta a famiglie, coppie e donne non accompagnate), mentre la sezione “single” era riservata agli uomini soli. Tale suddivisione è stata formalmente abolita a dicembre 2019 e va progressivamente scomparendo.
Dal 24 giugno 2018 alle donne è consentito guidare, se in possesso di patente valida.
La legislazione saudita include – tra gli altri – il “divieto di pubblicare (anche sul web) materiali che possano nuocere alla reputazione delle Autorità religiose del Paese oppure danneggiare gli interessi nazionali. E’ altresì vietato pubblicare qualsiasi articolo che vada contro la Sharia, danneggiando gli interessi nazionali.
In caso di problemi con le autorità locali di Polizia (stato di fermo o arresto), si consiglia di informare l’Ambasciata d’Italia a Riad o il Consolato Generale d’Italia a Gedda, anche ai rispettivi numeri di emergenza, per la necessaria assistenza.
Calendario e festività
Il calendario in uso nell’Arabia Saudita per le festività pubbliche è quello dell’Egira e consiste in dodici mesi lunari per un totale di 354 giorni.
Le festività ufficiali sono le seguenti:
– l’Eid-Al-Fitr (festa di fine Ramadan) dura circa una settimana fra la fine del nono mese (Ramadan) e l’inizio del decimo mese (Shawwal);
– l’Eid-Al-Adha (festa del sacrificio) dura circa dieci giorni, dal quinto al quindicesimo giorno del dodicesimo mese (Dhu-Al-Hijjah)
– la festa nazionale cade il 22 febbraio (data in cui ricorre l’anniversario della fondazione dell’attuale Regno saudita).
In caso di emergenza
In caso di emergenza, nei giorni e negli orari di chiusura dell’Ambasciata è possibile contattare il funzionario di turno chiamando il numero +966 505 254 792. Questo numero NON è autorizzato a rilasciare informazioni sui visti o altre questioni non di emergenza.